Risultato della ricerca: termini imerese
Raffaele Spettoli
Lo sapete che amo gli scenari bui dai quali esce il soggetto, quindi non ditemi che dietro serviva una luce come sfondo perchè non mi piace e non la metto. La foto è senz'altro perfettibile a partire dagli alti iso che sicuramente hanno tolto in termini di nitidezza. Ma è una prova nella quale volevo vedere con una luce continua e senza flash, cosa si riusciva a fare. Tutto sommato credo sia un buon punto di partenza, ma lascio a voi il giudizio. Grazie e ciao, Raf
FRASPE
il tetto della rossa C30 pulito a specchio
GIUSEPPE.MAZZINI
La Catalogna è una comunità autonoma spagnola situata all'estremità nord-orientale della penisola iberica, tra i Pirenei e il Mediterraneo. Costituisce, inoltre, il più esteso e popolato dei territori catalanofoni noti, anche in virtù di connotazioni politiche, come paesi catalani. La sua posizione geografica ha favorito, fin dai tempi medievali, una relazione stretta e intensa con gli altri paesi mediterranei e allo stesso tempo con l'Europa continentale. L'origine della parola "Catalogna" è ancora incerta e aperta a diverse interpretazioni: Una teoria afferma che essa significhi "terra di castelli", in riferimento ai numerosi castelli eretti nell'Alto Medioevo. In particolare, la parola "catalano" si sarebbe sviluppata da castlà (castellano, il governatore di un castello). Secondo questa teoria, i termini "catalano" e "castigliano" sarebbero fondamentalmente omologhi. . All'incirca il 28,7% del suolo della Catalogna è dedicato alle coltivazioni; il 15,7% sono prati e pascoli, l'1% è occupato da fiumi, il 43,4% da boschi, il 6,7% da aree urbane o urbanizzabili, e il 4,6% da altre attività non specificate nelle statistiche ufficiali.
alfredo_bruzzone
in questa foto posso dire senza mezzi termini di essermi trovato al posto giusto nel momento giusto. Tramonto da urlo, la luna che fa capolino e le magiche 5 terre fanno il resto
mauriziot
.... dal giardino, luce naturale e due flash con diffusore contrapposti a 60 gradi dal soggetto ..........; un periodo che è stato utile per famigliarizzare con termini come commander, slave, ec.ec. e il loro utilizzo. Peccato che con la pioggia di questi giorni sono oramai finiti i fiori da fotografare. Roma, aprile 2020
AlbertoGhizziPanizza
Ho portato la Nikon Z9 tra i deserti della Spagna per fare qualche prova in notturna e devo constatare che la differenza con le precedenti Z in termini di usabilità è abissale. In notturna la Z9 ha la possibilità di attivare da menù la voce "visualizzazione luce stellare" che tramite un rallentamento del refresh del liveview permette di vedere nell'oscurità quasi totale (Vedi foto di esempio nei commenti). In questo modo il confronto con le altre fotocamere è davvero impietoso per queste. Utilizzando questa modalità ed i pulsanti retroilluminati la fotografia notturna è decisamente più semplice. Prima della Z9, per capire bene cosa stavo fotografando nel buio, facevo uno scatto ad altissimi ISO e qualche secondo per capire l'inquadratura. Ora questo non serve più perché vedo meglio sul display della Z9 che con i miei occhi. La possibilità inoltre di utilizzare anche tempi più lunghi dei 30", fino a 900" come sulle ultime Z, è molto comodo e non ci costringe ad usare la modalità bulb o time. Un grave difetto che ho però trovato è che il display oled di stato sopra il corpo della Z9, per altro più grande e ricco di informazioni rispetto alle altre Z, si spegne sempre dopo aver cominciato l'esposizione. Diversamente dalle altre Z non si riescono a più a vedere le impostazioni di scatto il conteggio dei secondi che mancano al termine dell'esposizione. Dalle tantissime opzioni della fotocamera è sparito, o almeno non ho più trovato, il menù delle impostazioni del pannello oled. Spero che in un prossimo aggiornamento firmware sia reintrodotta questa importante opzione per la fotografia notturna e per altro presente sulle altre Nikon Z. (Nello scatto Bardenas Reales scattato con Nikon Z9 e Nikkor Z 20mm 1.8 S - Dati di scatto: singola esposizione a 60"; ISO1000; f/1.8 )
alfredo_bruzzone
Molti fotografi dicono che le foto a mezzogiorno non si devono assolutamente fare perché le condizioni di luce non sono mai ottimali. Secondo mio modesto parere \"tutto dipende\" Scatto delle ore 11,54; il risultato in termini di luce non mi pare poi così malvagio. Buona luce un Grazie a Fabrizio che mi ha dato le \"dritte\" sugli efix quindi giuro che è l\'ultima volta che li metto qua Nikon D810 14,24 (2.8) 30 sec. f 18 filtro Nd 0.6 singola esposizione
DanieleBoffelli
Qui siamo al passo Maloja, che collega la val Chiavenna all’Engadina. Era da tempo che volevo andarci e mi chiedo perché non l’abbia fatto prima dato che sta a poco più di due ore da casa mia. In realtà l’obiettivo di questo viaggio era fotografare la Via Lattea al Julier Pass (quello della foto precedente) e il passo Maloja al tramonto. Alla fine ho portato a casa solo il secondo scatto. Non ero andato al Julier durante il pomeriggio pensando di riuscire a trovare facilmente anche di notte un punto per fotografare la strada dall’alto. Invece era tutto troppo buio e non riuscivo a capire dove andare. Per non farmi mancare niente sono pure scivolato dentro un torrente mentre cercavo di attraversarlo. Li ho capito che era meglio andare a dormire ahah Poche volte programmo uno scatto. Di solito vado in un posto e mi adatto con quel che trovo. E’ comunque un buon esercizio. Da qualche mese invece grazie ad un applicazione incredibile (PhotoPills (no, non mi pagano per sponsorizzarla :D)) sto piano piano pianificando gli scatti di paesaggio. Oltre a dare tutti i valori per la corretta esposizione e messa a fuoco a seconda di focali e diaframmi indica pure la posizione degli astri in termini di azimut ed elevazione ad una data e ora predefinita. Quindi, stando sul divano di casa, puoi scoprire che tra X giorni in un punto particolare la luna sarà in quella direzione con quell’elevazione sull’orizzonte. E’ davvero una figata! Vi lascio nei commenti lo screenshot di quella sera visto dall’applicazione. La linea sottile blu indica la direzione della luna
Paolo Tomberli
Nel ridurre ai minimi termini, nell'impoverire i segni, per ridurli ai loro archetipi, il gesto diventa più intenso e la materia è aggredita con più decisione. La superficie bianca esprime anche lo spazio su cui si sprigiona la forza del segno che si carica in tal modo di un altissimo potenziale creativo.
FrancescoFranciaFoto
L'energia e la solarità di Carla congelate con Nikon SB5000. Nonostante il sole potente sulle nostre teste, il caldo torrido dello Skate Park Cinecittà e la velocià dello skate di Carla, una decisa schiarita con una morbidezza massima del flash, dosando nel modo giusto il rapporto fra distanza e potenza di erogazione , ottimizzando al massimo angolo del fascio luminoso e grado di diffusione dello stesso. Qua usati 2 flash anche per avere una rim light che delinea la linea di luce su corpo e capelli . Naturalmente va gestito il rapporto di reciprocità in casi estremi in termini di scarto di brillanza della scena. SB 5000 è nn flash che se usato nel modo giusto, ha performance incredibili rispetto la sua fascia, sia in termini di durata delle batteria che di raffreddamento. Ha un dosaggio centellinato grazie all'erogazione che va da 1/1 a 1/256 esimo. Nikon D810 2 Nikon SB 5000: Rim light diretta (no diffusione), fill light con softbox da 40 cm
Paolo Tomberli
Nel ridurre ai minimi termini, nell'impoverire i segni, per ridurli ai loro archetipi, il gesto diventa più violento e la materia è aggredita con più decisione.
Paolo Tomberli
Nel ridurre ai minimi termini, nell'impoverire i segni, per ridurli ai loro archetipi, il gesto diventa più violento e la materia è aggredita con più decisione.
tirex24
Avete presente il mito di Orfeo? per ascoltare il suo dolcissimo canto si fermavano gli uccelli. Ho adottato la stessa tecnica: questa cincia e'restata immobile ad ascoltare la mia voce dolcissima che la stramalediva e imprecava, con termini da far impallidire un carrettiere livornese. Cosi' alla fine sono riuscita a fotografarla! ;-)
DavideSclafani
Uno scorcio della spiaggia di Termini Imerese catturato durante l'alba del 05 Marzo 2016.
Paolo Tomberli
Nel ridurre ai minimi termini, nell'impoverire i segni, per ridurli ai loro archetipi, il gesto diventa più violento e la materia è aggredita con più decisione.
niconit
Melograno o melagrana!!! Il melograno è la pianta, la melagrana è il frutto. Oggi è di uso comune usare entrambi i termini.